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Quest'anno la Scala non si ferma mai, nemmeno a Luglio! È così piacevole, anche d'estate, nella calda e afosissima Milano, godersi una serata come quella di ieri. È passata soltanto da un giorno, infatti, l'attesissima prima del Barbiere di Siviglia che mi ha veramente appagato e mi ha lasciato compiaciuto ed estasiato. La rappresentazione di questo lunedì è riuscita a rendere alla perfezione tutto il genio del compositore.

Uomo davvero invidiabile Rossini, allegro, quasi spensierato, dotato di uno spirito impensabilmente felice. Pare, infatti, che la tristezza per quest'uomo non esista. Ad ascoltarlo sembra che ciò che non è felicità sia un affronto alla vita, che essendo un dono va vissuta al meglio. È incredibile come nelle sue note sia vivo un "carpe diem" puro, sereno e compiaciuto, privo di strascichi di pessimismo inutile. È vero anche che Il Barbiere triste non è, anzi, è un'apoteosi di gioia e di allegria, che trova il suo apice nel "largo al factotum", osannato e celebrato fin eccessivamente dal chiassoso pubblico di ieri sera, che ripetutamente e inutilmente ha chiesto anche il bis. Perfettamente abbinato all'allegria e alla genialità musicale è stato l'aspetto scenico. Veder girare la scenografia su tre lati a seconda delle scene ha favorito una continuità mentale che ha giovato decisamente all'opera, mantenendo il dinamismo che a essa è sotteso, accentuato ancor di più da una coreografia avvincente, festosa è particolarmente curata. L'aspetto scenico è stato preponderante, con un grandissimo Leo Nucci a cui non manca una particolare capacità di stare sul palco. Il suo modo di fare, sempre cordiale e simpatico, spesso comico, ha accompagnato la sua voce in modo davvero appassionante. Poi vederlo scendere dal palo come un pompiere a settantatré anni mi ha lasciato davvero a bocca aperta. Pare che la musica ricompensi chi le dedica la vita, regalando allegria e giovinezza ad ogni età e conservando chi la ama meglio degli altri. Ma il vero dono che abbiamo ricevuto ieri sera è stata l'interpretazione di Lily Jorstad della bella Rosina, davvero una rivelazione. Con molta franchezza credo che sia stata la migliore cantante della stagione fin ora trascorsa, una voce di incredibile bellezza, usata in modo sorprendente. Magica! Accanto a lei, Fatma Said è stata davvero degna di nota, sebbene nei panni di Berta, ma sono sicuro che in un altro ruolo possa dare davvero moltissimo. Bravi anche gli uomini, il ruolo di Basilio sembrava fatto apposta per Raimondi. Lo stesso vale per Milletti, Romeo e Nani, tutti e tre bravi e davvero simpatici. Difficile però tenere insieme così tanti fattori e così tante personalità forti. Massimo Zanetti ci è riuscito senza alcun problema e con grande maestria, dirigendo un'orchestra che è risultata inscindibile dalla scena, come d'altronde dovrebbe essere ma come non è stato spesso in questa stagione.
Spero davvero di sentire spesso in futuro il nome di Lily Jorstad perché credo che possa riportare il mondo della lirica di nuovo in auge come era, prendendo il posto da tempo vuoto di cantanti quali la Callas. Sono curioso di sentire anche Fatma Said in un'opera diversa perché penso che possa darci molto. Ora finalmente posso andare in vacanza in attesa della Boheme!

 

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