Un'oasi nel deserto del golf

Nel mare immenso degli sportivi e tra quelli che su questo si affacciano, non mancano diversi preconcetti e critiche nei confronti del tanto discusso Gioco del Golf. Già il fatto che sia un gioco lascia molti perplessi. Dall’altra parte però, e non parlo dei fanatici che di notte sognano palline scivolare in buca, c'è qualcuno che ha colto davvero lo spirito di questo geniale passatempo, presentandolo in una veste nuova, sfarzosa e mondana, senza dimenticare lo spirito su cui tutto è basato. È infatti scaduto da poco il countdown per il Trofeo Bella, che anche nella sua dodicesima edizione è riuscito a stupirci.

Ricordo ancora il mio primo contatto con questa gara, tre anni fa: nulla a Bogogno sembrava presagire un giorno normale, dagli orologi all’ingresso al cesto galleggiante. Fu allora che mi promisi di far parte anche io di questo mondo incantato. Quest’anno finalmente è andata così! Dopo un lungo travaglio che vede il trofeo costretto addirittura ad un cambio di location, ce l’ho fatta anche io a essere tra i fortunati partecipanti e a godermi due giorni indimenticabili. Nulla sembra essere diverso dalla mia prima volta, l’atmosfera è la stessa, l’attesa pure…ma non è tutto uguale.

Arrivando in club house si capisce immediatamente chi è lo sponsor: a dare il benvenuto nel salone ci sono infatti due espositori firmati Tag Heuer che custodiscono due orologi che avevo già avuto la fortuna di conoscere a Basilea, due segnatempo d’avanguardia, proprio come lo sono il modo in cui sono presentati e la gara che li accoglie.
Altro immancabile marchio di fabbrica del Trofeo Bella è il canestro galleggiante, la prima cosa che si nota dalla terrazza del Club. Un contest innovativo e sfizioso, ricco di competizione e di premi. Per partecipare infatti bisognava prendere i bellissimi occhiali Polaroid che, anche per i non vincitori, costituivano già da soli un bel premio.

Particolare attenzione è stata riservata all’aspetto gastronomico, ne è testimone la bouvette alla buca 9 veramente indimenticabile, completamente a base di cibo Pugliese. Ma il reale pezzo forte sono state le due serate. I simpaticissimi baristi di Drinkable, protagonisti di entrambe, hanno servito nella prima la nuova creazione di Veuve Cliquot, il Rich, e nella seconda una serie di cocktail a base di vodka Belvedere, etichetta che ormai è uno status symbol tra noi giovani. Tra i drink è degno di nota lo Shibuya, nato dalla collaborazione tra Belvedere e Drinkable, ispirato al quartiere più “in” di Tokio. La ricetta elaborata unisce lime, thè al bergamotto, agave e ginger beer, regalando un gusto nuovo, assolutamente sfizioso e leggero. Se "bere bene" è il loro motto ed obiettivo possiamo dire che, senza dubbio, lo hanno raggiunto .

Descrivere ogni particolare del Trofeo Bella mi riesce se non impossibile davvero arduo: piramidi di palline, bottiglie di champagne come tee di partenza, ristoranti in mezzo al verde. Dove altro trovate tutto questo?!