Anno incantevole, questo, per il Teatro alla Scala di Milano. Opere straordinarie, un calendario a dir poco sublime, l'Expo, Bolle. Insomma, non se ne sente proprio mai parlare...
Ma non le opere, nemmeno i ballerini, sono speciali quanto la prima sfilata della storia tenutasi nel teatro. Qualcosa di mai visto prima, davvero sensazionale. Anche se purtroppo non posso parlarne da invitato, ho letto con passione gli articoli a proposito. E con immenso stupore ho visto le foto. In mezzo ad una moda a tratti squallida e disordinata, governata dal basso costo e non dal gusto, qualcosa è esploso, meraviglioso e immortale nel foyer Toscanini. Quasi come un faro nel buio di questi anni, soggiogati dalla crisi e dai visi incupiti, la sfilata di Dolce e Gabbana ha rischiarato il cielo, dapprima nuvoloso, della moda Italiana. Il 30 gennaio merita, per la sua unicità, di passare alla storia come una delle tappe della moda italiana, come una traguardo raggiunto che prepara a qualcosa di nuovo ancor più magnifico, qualcosa che, almeno nel mio cuore ed ai miei occhi, ha gettato una speranza nuova ed inattesa. L'evento in se', la presenza di Roberto Bolle, che fa sognare migliaia di persone danzando e che ho avuto il piacere di vedere esibirsi durante il balletto Lo Schiaccianoci al Teatro alla Scala, hanno reso l'atmosfera ancor più unica. Ma a dominare questa volta il palco scenico non è la location, carica di storia e di bellezza, neanche il famosissimo ballerino, i protagonisti significativi e mozzafiato sono gli abiti, un vero capolavoro che, con il calore dei colori e con richiami continui all'ambiente ospite, creano una simbiosi sinuosa ed elaborata con il Teatro. Sembra che la Scala sia parte di loro, nella misura in cui essi stessi sono parte integrante della Scala. Indescrivibile la mia emozione nel vedere abiti decorati con locandine di Opere e balletti, oggetti per i quali personalmente vado pazzo e di cui ho recentemente iniziato una collezione. La seta rende fin troppo bene il colore della carta, i caratteri, sembra quasi di sentirne l'odore, di ammirarli sotto i portici del teatro in attesa di rilassarsi di fronte ad uno spettacolo unico al mondo, adagiati sopra le poltrone, rosse e morbide come appaiono i capi. Pare, contemplando le trame e le decorazioni, di sentire una deliziosa sinfonia, un crescendo, che tocca il suo apice negli orecchini a forma di sipario, a dir poco deliziosi. Tutto classico, ma nel contempo innovativo, geniale. Sono, oserei dire, addolorato dal non esser stato presente a questo evento straordinario, da amante di entrambe le arti che sembrano aver sancito la loro unione con un matrimonio irripetibile. Aspetto con grande ansia che ancora, in futuro, qualcuno riesca a trovare un punto d'unione tra due così grandiose espressioni della mente e della creatività dell'uomo che, anche se possono apparire distanti, sono entrambe figlie dell'arte, e il cui connubio da luogo ad eventi e collezioni che più di tutte suscitano forti emozioni.
DOLCEegabbanascala
L'orchestra in un vestito
Non c'è verso, che siano allucinazioni uditive o motivetti poetici o comprensibili, io guardandolo continuo a sentire una marcia trionfale!
Quasi ducale....
Sontuoso, originale, raffinato, ma soprattutto rosso...tremendamente rosso..!
Una sintonia che sfiora la sinfonia
Immaginate quanta poesia nel trovarsi davanti quest'opera d'arte, irripetibile, silenziosa ed eloquente...
Contrasto vuol dire unione
Questo accade solo quando genio e gusto si incontrano, qualcosa di indescrivibilmente elegante, qualcosa di simile al tramontare della luna: silenzioso, elegante, vistoso.
Quando si dice essere poco sportivi...
Quale modello, quale indossatore, è più proprio per tale ruolo, tale abito e tale luogo, se non Roberto Bolle?!
Dall'orecchio a Christie, ecco cosa si merita tale capolavoro
Se la Scala è un posto splendido, per questo orecchino non ho altri aggettivi che superbo.
Milano ha un'anima, abita in via Filodrammatici